Da "L'Europeo" n.48/1969

"Non sono schiava degli uomini, anzi"

La principale interprete del film "Il conformista", tratto dal romanzo di Moravia, è la più giovane tra le attrici italiane: Stefania Sandrelli. Insicura, forse, nella vita, dimostra un eccezionale temperamento davanti alla macchina da presa: a ventitré anni è già la più intrigante delle nostre star. E non è una diva.

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Lei ha conosciuto suo padre?
Non per molto tempo, morì quando avevo sette anni. [...] Non abbiamo mai avuto una vera e normale guida paterna.

Così Paoli...
Lo vedevo un po' come un padre, sì. Certi pensano che sia uno scriteriato, un folle, una persona crudele. Io lo conoscevo bene, sapevo che è molto ma molto intelligente, che è buonissimo, che è un uomo con la testa sulle spalle. Avevo fiducia in lui, mi affidavo a lui completamente. Ma lui con me ha sbagliato. Non mi ha insegnato niente perché voleva che io rimanessi quella che ero: una ragazzetta.

Anche Luigi Tenco fece lo stesso errore?
Bé. la storia di Tenco è... cosa posso dire? Davvero non lo so... Santo cielo, a questa domanda non sono preparata, nessuno me l'ha fatta mai... Penso che solo adesso la relazione che ho avuto con lui acquisti un sapore amaro. Era una persona molto umana e molto sensibile, forse troppo. Mi ha sempre voluto aiutare. Mi diceva sempre che di qualsiasi cosa avessi avuto bisogno, in qualsiasi momento, lui si sarebbe fatto in quattro per aiutarmi.

Gli voleva bene?
No, devo dire che non gli volevo bene. Se c'è una cosa che proprio non gli volevo, è il bene. Mi piaceva il modo calmo che aveva di parlare, mi piaceva sapere che mi amava: però di lui non mi importava un granché. Non so. Non ci ho mai pensato... Proprio oggi ascoltavo un nastro di canzoni sue, e mi sono chiesta cos'era Tenco per me. Bé, non lo so. Non ne ho idea. Non ho mai pensato molto a lui. Era un'abitudine, una persona che vedevo ogni tanto, che ogni tanto mi veniva in mente: proprio in quei momenti lui telefonava, e stavamo un po' insieme. Dopo la sua morte ho sentito, ogni tanto, come degli spazi vuoti: e solo allora ho capito che la nostra era stata una storia molto triste.
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Lietta Tornabuoni


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