IL CINEMA

(Nella foto: la scena del film in cui Luigi Tenco canta "La ballata dell'eroe" del suo amico Fabrizio De Andrè. Foto gentilmente fornita da Massimo Ciaponi, che ringraziamo sentitamente)

LUIGI TENCO E DONATELLA TURRI NEL FILM LA CUCCAGNA Fin da ragazzino Luigi Tenco aveva una grande passione per il cinema, da quando, insieme agli amici della "piazzetta", trascorreva interminabili pomeriggi a vedere e rivedere i film preferiti, come ad esempio "Un americano a Parigi" con Gene Kelly: "L'avremo visto quindici volte, nel buio del cinema Elios di via Trento", ha detto Danilo Degipo a Renzo Parodi.
Del resto, è noto che Luigi adorava quel genere di film "musical" a tal punto che, insieme al suo compagno di scuola Bruno Lauzi, scendeva le scale del Ginnasio Andrea Doria di Genova imitando Gene Kelly in "Words and music".

Gianfranco Reverberi ricorda anche le maratone del sabato pomeriggio al cinema "Aurora" di via Cecchi a Genova, proprio di fronte al Bar Igea frequentato dal gruppo: "Si entrava alle due del pomeriggio, si usciva a mezzanotte. D'estate si restava seduti sulle panchine a ricostruire il film, scena per scena".
Erano gli anni '50, quando Tenco, insieme al suo amico Grottin si acconciava i capelli con una corta, riccioluta frangetta sulla fronte per scimiottare Marlon Brando, dopo averlo visto nei film "Fronte del porto" e "Giulio Cesare".

Con il tempo, Luigi ebbe modo di raffinare la sua grande passione per il cinema. Leggeva con assiduità "Marotta Ciak", la rubrica di critica cinematografica tenuta dallo scrittore su "L'Espresso"; studiava testi di tecnica cinematografica e scrisse persino una sceneggiatura che rivela una preparazione per niente dilettantistica. Aveva anche acquistato una cinepresa 16 mm. con la quale si divertiva a produrre in proprio (usando come set il giardino della sua villa di Recco) dei filmetti sperimentali insieme agli amici Roy Grassi (che ricorda quelle giornate nel suo diario) e Danilo Degipo. Quest'ultimo ha raccontato a Renzo Parodi: "Luigi era un ladro d'auto, io ero il proprietario della macchina, lo coglievo sul fatto e lo menavo di brutto. Era già un artista affermato, ma durante le riprese si divertì come un ragazzino".


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