LE DONNE
Luigi Tenco non aveva certo problemi con le donne, anzi...
Fin da ragazzino fece strage di cuori femminili, nel suo quartiere della Foce, a Genova.
Nella compagnia della "piazzetta" le cugine Moretti erano le uniche ragazze della compagnia: "Luigi ebbe una storia con Rossella", racconta Danilo Degipo a Renzo Parodi.
Tenco arrivò pure a far recapitare a Rossana un mazzo di rose, accompagnadole con un biglietto: "A te, che come le più belle cose sei nata in primavera", frase che riecheggia la "Canzone di Marinella" scritta da Fabrizio De Andrè 10 anni più tardi.
Intorno al 1957, Tenco fece un incontro importante, quello con Ulla. Luigi l'aveva conosciuta mentre lei, insieme ad una amica faceva l'autostop: le caricarono in auto e nacque il flirt. Ricorda Gian Piero Reverberi:
"[...] Luigi si prese una cotta per una ragazza tedesca bellissima, Ulla mi pare si chiamasse, oggi potrebbe fare la modella. La ricordo uno splendore a una festa sulla terrazza di casa mia. Luigi decise: -vado a studiare all'università di Heidelberg. In quel momento per lui esisteva soltanto la Germania".
Anche Valentino Tenco, prima di morire, ebbe modo di ricordare la ragazza, parlando a Renzo Parodi:
"Ulla si chiamava Ursula Kersting, una ragazza di Essen che venne anche a casa nostra e incontrò mia madre che desiderava conoscerla e la apprezzò. Ma a me, allora, non sembrava la ragazza adatta a Luigi. Ricordo che una volta si presentò vestita tutta di viola, indossando un paio di pantaloni. La cosa mi diede fastidio, feci l'errore di giudicare la persona dall'abito che portava indosso. Non compresi che si trattava di una bravissima ragazza".
Forse è per colpa di questo episodio che Luigi mantenne il segreto su un'altra ragazza, oggi nota a tutti con lo pseudonimo di "Valeria", alla quale Tenco si era legato nel 1965, e che perdette per colpa della storia rosa (vera o presunta) con Dalida.
Potete leggere le 3 delle lettere che Tenco scrisse a Valeria, dove Luigi ridimensiona il suo rapporto con Dalida, giustificandola come una storia costruita per scopi di immagine dalla macchina propagandistica del Festival di Sanremo e dalla Rca.
Come abbiamo modo di vedere nella fotografia in apertura di questa pagina, Tenco era sensibile ad ogni bellezza femminile, tanto da farsi soprendere da un paparazzo in un night romano insieme alla bella Renata Monteduro, moglie dell'attore Corrado Pani.
Un'altra relazione attribuita a Tenco dalle cronache rosa, fu quella con l'attrice Marisa Solinas (si veda la foto a fianco).
Ma la più clamorosa di tutte, fu la breve relazione che Tenco ebbe con la giovanissima Stefania Sandrelli, la quale a sua volta aveva già avuto una relazione con Gino Paoli, amico e collega di Luigi. Per maggiori dettagli su questa storia, che causò la rottura dell'amicizia tra Tenco e Paoli, leggete la pagina dedicata all'antagonismo tra i due artisti.
Un'altra rivalità, per via di una donna, Luigi l'ebbe con un altro amico, il cantautore Piero Ciampi, col quale mantenne però un ottimo rapporto di amicizia. Le cose andarono così. Luigi aveva una relazione con Gabriella. Durante una serata, nella quale Luigi intratteneva al pianoforte i partecipanti ad una festa, Piero conobbe Gabriella: i due si innamorarono e Gabriella lasciò Luigi per Piero. La nuova coppia ebbe una figlia, Mira, nata nel 1965, e diede infinite tribolazioni a Gabriella, che finì per piantare Piero Ciampi l'anno seguente. A Gabriella, Piero dedicò una della sue canzoni più belle, "Tu no".
Tornando a Luigi, dopo due simili delusioni, non voleva sentir parlare di matrimonio. In una intervista, arrivò persino a dirsi contrario al divorzio (in contraddizione con una sua canzone, "Vita Famigliare", che ironizzava contro gli anti-divorzisti), per arrivare alla conclusione che il matrimonio non era fatto per lui:
"Sono contro il divorzio. Lo considero una faccenda ipocrita da gente senza spina dorsale. Il matrimonio è un contratto indissolubile, per la vita, o è inutile che ci sia. È nato così il matrimonio: dall'esigenza dell'uomo di crearsi un nucleo sociale tutto suo, la famiglia. E un nucleo non è lecito scioglierlo. Ma questo andava bene fino al secolo scorso. La vita sociale di oggi è aperta, ha superato i nuclei. L'uomo, oggi, non si sente più solo, anzi ha paura di restare solo, isolato, col suo nucleo. Se uno se la sente di affrontare la vita in questo modo, si sposi pure, ma bisogna poi che resti coerente con se stesso e che non pianti la donna perchè ne trova un'altra che gli sembra meglio. Io non me la sento, perciò evito di sposarmi. Oh, sì, c'è il matrimonio d'amore. Ma come si fa ad essere sicuri che l'amore durerà tutta la vita? Non voglio neanche pensare al matrimonio, inteso come un mezzo per mettere su un piano legale certe cose che si fanno tra un uomo e una donna".
Nonostante il suo aspetto che piaceva tanto alle donne, Tenco ebbe comunque un rapporto molto travagliato con loro. Ecco cosa ebbe a dire, a tal proposito:
"Con le donne ho avuto rapporti piuttosto difficili, nel senso che devo cambiare spesso ragazza. Un paio di volte mi sono anche innamorato, e per questo è durato di più. Una volta di una donna molto intelligente, che mi ha insegnato parecchie cose. Ma quando ho imparato tutto quel che poteva insegnarmi, è finita. Un'altra volta era una poco di buono. Mi faceva soffrire e io mi crogiolavo nella sofferenza. Era come una droga, ma me ne sono liberato".
Nelle note biografiche che Tenco scrisse per la casa discografica Jolly, conferma:
"Sull'amore ho le mie idee. Un grande amore non l'ho trovato e non venitemi a dire che uno non sa quando lo trova. Ma se in quell'amore uno finisce per rinchiudersi con tutti i problemi che lo dilaniano, allora finisce per diventare uno schizofrenico che vive staccato dalla realtà, in un mondo suo, artificiale. E io ho l'orrore dell'artificiosità".
Sandro Ciotti racconta a Renzo Parodi le lunghe conversazioni avute con Tenco, quando lo aveva ospitato nella sua casa romana, confermando questa tesi:
"Aveva fascino con gli uomini, figuriamoci con le donne. Restavamo alzati a parlare per ore, più che di canzoni, di libri (era capace di divorarne in una notte uno di centinaia di pagine), e naturalmente di donne. Luigi ne accennava in termini conflittuali, aveva con loro un rapporto un po' sofferto. Come tutti quelli che ne hanno molte, ne parlava poco. Chi ha molti soldi e molte donne non ne parla mai".
Così Nanni Ricordi rievoca un episodio curioso, che mette in luce come Luigi intendeva l'amore:
"Una volta mi parlò di una bellissima notte trascorsa con una donna.
Mi disse che lei gli aveva sussurrato: -Mi piace tanto fare l'amore con te.
Lui si era risentito: - Devi dire: mi piace fare l'amore. Non aggiungere: con te. Così personalizzi la cosa".
Anche Gino Lavagetto ricorda che Tenco aveva con le donne un rapporto non proprio sereno:
"Direi piuttosto violento, o meglio: passionale, a tinte forti. Negli ultimi tempi della sua vita si controllava e stava trovando le giuste distanze. Ma a vent'anni faceva cose folli. Era molto geloso. Ricordo che fece un viaggio assurdo in Germania per convincere la fidanzata tedesca a tornare in Italia con lui".
Se Lavagetto fa riferimento alla storia di Ulla, pare che sia accaduto esattamente l'opposto. Ovvero - come afferma Ruggero Coppola - avendo saputo che Ulla aveva lasciato in Germania un disperatissimo fidanzato, Luigi la riportò a casa, consegnandola cavallerescamente al suo rivale.
L'argomento ragazze comunque era, per la mentalità e l'educazione di quell'epoca, un argomento tabù. Ricorda Attilio Oliva:
"Ragazze? Erano cose segretissime e nessuno ne avrebbe parlato in pubblico. Tutt'al più ci si confidava la notte, finito di suonare. Ricordo però che Tenco soffriva molto per amore. Si innamorava facilmente, all'epoca aveva preso una cotta per una signora sposata (che non ho mai conosciuto), più anziana di lui. Un giorno Luigi me ne parlò: -Mi fa molto soffrire, ora sì, ora no..."
HOME PAGE - WEB FORUM - E-MAIL