IL VIAGGIO IN ARGENTINA

LUIGI TENCO CON BEN MOLAR A BUENOS AIRES Nelle foto. In alto: Luigi Tenco insieme al famoso compositore argentino Ben Molar, nelle sale del "Cinzano Club" di Buenos Aires. In basso: Luigi insieme alla cantante argentina Sonia.
Ringraziamo Daniel Luirette, Jorge Martins e Raul Escandar, della Sociedad Argentina de Informacion per averci gentilmente fornito questo materiale!

Il successo internazionale per Luigi Tenco arrivò grazie a "Ho capito che ti amo" che, cantata da Wilma Goich, vinse il Festival di Barcellona nel 1964.
Ma non solo: la canzone in Argentina diventò la sigla di uno sceneggiato televisivo (sul genere di Beautiful) e fece di Tenco una star nel Paese sudamericano.
Tutto accadde grazie a Edgardo Borda e al famoso compositore Ben Molar (uno dei più importanti autori di tango del '900 argentino), i quali ascoltarono la canzone di Tenco e decisero di diffonderla nel loro Paese.
Il successo arrivò rapido e inaspettato, e "Ho capito che ti amo" arrivò al primo posto nella classifiche delle vendite di dischi in Argentina.
Siccome però nessuno fino ad allora aveva mai visto Tenco nè aveva mai sentito parlare di lui addirittura (come riferisce il magazine argentino Canal Tv) alcuni pensarono che Luigi Tenco non esistesse veramente ma che fosse frutto dell'invenzione dei discografici.

Quindi, per presentarlo al pubblico argentino e dimostrare che esisteva veramente, Tenco venne invitato per l'ultima puntata del serial; la televisione aveva pensato di fare una sorpresa all'interprete femminile dello sceneggiato, facendo arrivare Luigi a Buenos Aires per cantare dal vivo la sua canzone.
C'era però un problema: Tenco era sotto le armi, e non poteva espatriare. Le autorità militari fecero capire che avrebbero chiuso un occhio, ma di restituire il passaporto neanche a parlarne. E senza passaporto, Tenco non avrebbe potuto varcare la dogana argentina.

Così Gianfranco Reverberi ha rievocato l'episodio a Renzo Parodi: "Telefonai all'impresario argentino che aveva organizzato il tutto. Che facciamo? Rinunciamo?".
L'impresario supplicò di partire: -No, no, venite lo stesso. Semmai facciamo le riprese in aeroporto, risalite sull'aereo e tornate in Italia. Se la gente qui non lo vede, ci sfascia la Tivù"
.

Tenco partì, accompagnato dallo stesso Reverberi, e all'aeroporto trovò ad accoglierlo una folla in delirio che sfondò le transenne, lo prese di peso e lo portò in trionfo oltre i controlli di frontiera; persino i doganieri si unirono alla festa.
LUIGI TENCO A BUENOS AIRES Durante il tragitto in auto dall'aeroporto agli studi televisivi, ben 14 emittenti radiofoniche seguirono in diretta l'evento, come una radiocronaca di un avvenimento sportivo e tutte insieme trasmettevano la canzone "Ho capito che ti amo".
Racconta ancora Reverberi a Renzo Parodi: "Gli speaker urlavano segnalando il nostro percorso verso la città: -In questo momento Luigi Tenco si trova al 27esimo chilometro. Pareva di trovarsi nel mezzo di un corteo papale".

Altra folla festante accolse Tenco davanti agli studi televisivi: una volta a destinazione, Tenco e Reverberi dovettero attendere 30 minuti chiusi in macchina, pressati dal tifo degli ammiratori.
Poi, Tenco venne strappato dall'auto e portato nello studio di registrazione per fargli suonare alcuni pezzi. Il copione prevedeva che Tenco facesse la sua apparizione sul set dello sceneggiato per cantare in onore della protagonista della storia, che in quell'occasione si stava sposando.
Da una frase riportata in uno degli articoli che ci sono arrivati dall'Argentina ("martedì scorso si presentò con gran successo ad un programma speciale di Canale 13"), possiamo dedurre che questo avvenne martedì 22 dicembre 1965.

Continua Reverberi: "Davanti a scene del genere Luigi si gasava come un pazzo. La timidezza scompariva ed era capace di fare cose eccezionali.
Io mi misi all'organo e cominciammo a suonare. Tenco fece due o tre pezzi straordinari. Eravamo presi da una euforia che ci portò a fare cose incredibili. "Ho capito che ti amo" e "Ragazzo mio" furono commoventi.
Alla fine nello studio ci fu un istante di assoluto silenzio. Poi esplose un applauso scrosciante. Luigi aveva magnetizzato tutti.
E non parliamo delle serate. Se si fosse esibito Sinatra il pubblico lo avrebbe scansato. Luigi era felice come un ragazzino che aveva ricevuto il giocattolo che sognava da tutta la vita"
.

La visita di Tenco in Argentina si protrasse per 10 giorni, durante i quali venne ricevuto da personalità del mondo dello spettacolo argentino, continuamente assediato da giornalisti e fotoreporters. Luigi apparve anche nella trasmissione tv di varietà "Casinò Philips", come ospite, e registrò altre puntate che sarebbero andate in onda dopo il suo ritorno in Italia.


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