DUE INEDITI CONTRO IL CANCRO

RITRATTO A COLORI DI LUIGI TENCO Nel 1984, uscirono le ultime due canzoni inedite cantante da Luigi Tenco, ma non di sua composizione: "Più m'innamoro di te" e "Serenella"; Luigi aveva soltanto registrato i provini, che erano poi stati dimenticati in un cassetto.

L'evento suscitò grande interresse da parte dell'opinione pubblica e degli organi di stampa, anche perchè i proventi della vendita del disco (uscito in formato 33 giri) vennero devoluti alla Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro).

Sul retro della copertina del disco, edito dalla CGD, Enrico De Angelis (addetto stampa del Club Tenco, e grande appassionato del cantautore) rivelò così i retroscena che portarono alla pubblicazione dei due inediti:
Notte d'estate in Toscana. Insieme a Sergio Bardotti ed altri amici abbiamo appena concluso una serata dedicata a Tenco. C'è anche Valentino, il fratello, e dalle sue mani ricevo, con malcelata emozione, una cassetta con due "inediti" di Luigi. Sono l'unico privilegiato a cui Valentino regala questa rarità.

Infilo la cassetta nel mangianastri della macchina e ascoltiamo in silenzio. Una canzone, "Serenella", la conosco già, perchè venne incisa da altri nel 1966.
Graziosa, ma niente di più; non mi era parsa, allora, una cosa "da cantautore", nostro primo mito musicale di quegli anni. Anzi, quella Serenella aveva persino un non so che di irritante, nel voler richiamare, senza esserne all'altezza, la Marinella di De Andrè. Ma questa notte l'inattesa interpretazione di Luigi Tenco dal palcoscenico della mia auto è strepitosa: trasforma la canzone, le ridà nuova vita.

È il Tenco più lirico a cantare, quello che sa spiegare le frasi melodiche con intonazione perfetta, spezzandole poi con pause sapienti; che soppesa le parole ad una ad una, caricando di spessore anche quelle che non ne avrebbero. Ritrovo quella sua nitidezza timbrica, sillabica; quelle sue tipiche struggenti strozzature che finiscono rauche; quei teneri accenni lievissimi di falsetto; quella definitiva profondità nelle note basse, che non ammette repliche.

E poi arriva l'altro pezzo. Questo è proprio bello, tutto "tenchiano", e noi infatti a giurare che l'abbia scritto lui: invece, come per "Serenella", le musiche sono di Carlo Donida, su parole di Mogol. "Più mi innamoro di te e meno tu mi ami... Più io ti parlo di me e meno tu mi ascolti... Cosa darei per trovare un segno del tuo amore, ma ogni sorriso che hai per me sulle tue labbra muore... Più mi avvicino a te e meno tu mi vedi...". Per Tenco è un invito a nozze: qui è infatti più partecipe, più vero, più accorato, e si dispiega quindi la sua peculiare malinconia, la sua inquieta fragilità di fronte alle cose d'amore; quasi un senso di affaticamento, nel dover sempre trovarsi a fare i conti con i conflitti, i colpi di scena, i voltafaccia dell'amore. In realtà - ennesimo tributo di Tenco alla contraddizione - gli ostacoli, gli appaiono piuttosto delle tentazioni...; tanto anche stavolta l'amore la vince comunque, come evento irrazionale, attuale, assoluto nella sua casualità.

Questa canzone, fino ad oggi assolutamente inedita - fu composta da Carlo Donida nel 1964 per Ornella Vanoni. Tenco se ne innamorò e l'anno successivo ne fece - con "Serenella" - un provino privato su richiesta di Donida, che lo accompagnava al pianoforte. Quando Ornella sentì la canzone registrata, disse che la cantava già troppo bene Luigi; e se lo diceva lei...
I due sono dunque dei semplici provini con pianoforte, ma meritavano lo stesso di tornare in circolazione. Così Donida li ha consegnati alla CGD per la pubblicazione. (Ed ora in questo disco appaiono sia i provini originali sia "Più m'innamoro di te" con l'aggiunta discreta di una sezione d'archi).

C'era però una condizione da rispettare, di fronte alle coscienze dei diretti interessati e di fronte all'opinione pubblica: che nessuno ci speculasse sopra, come - secondo Valentino - molti hanno invece fatto su altro materiale. Su questo terreno Valentino Tenco e Caterina Caselli Sugar si sono incontrati, complice Amilcare Rambaldi con il suo Club Tenco. Gli utili di pertinenza di Tenco e quelli della produzione discografica CGD saranno devoluti dai due rispettivi titolari alla Associazione italiana per la ricerca del cancro. E non a caso il disco viene presentato in anteprima al "Tenco 84" (1.a Rassegna della canzone d'autore curata a Sanremo dal Club Tenco), che si conclude a sua volta con una serata a beneficio della Lega italiana per la lotta contro i tumori. Unendosi in questo intento, Valentino Tenco ha potuto finalmente superare le comprensibili riserve che lo hanno sempre frenato nel riportare alla luce le cose che Luigi forse non aveva voluto pubblicare; e la CGD, da parte sua, ha predisposto una confezione degna dell'avvenimento, con le dimensioni del 33 giri.

Come dire, in fondo, che queste due canzoni valgono da sole quanto certi interi LP in commercio.

Enrico De Angelis

Ottobre 1984


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