I TRIBUTI
Dopo la sua morte, Luigi Tenco ricevette quel favore del pubblico e della critica che gli erano stati negati in vita.
Appena terminato il Festival di Sanremo del 1967, il suo ultimo disco "Ciao Amore, Ciao" andò letteralmente a ruba nei negozi, come spesso accade quando muore un artista: surclassò la concorrenza, vendendo sin dai primissimi giorni decine di migliaia di copie e subito risultò esaurito quasi ovunque. In due mesi ne vennero vendute 300 mila copie: il triplo di quanto Tenco era riuscito a vendere da vivo.
Al fine di sfruttare l'onda di quel successo postumo, le case discografiche per le quali Tenco aveva lavorato tirarono fuori dal cassetto quelle canzoni che lui aveva registrato ma non ancora pubblicato (e forse non l'avrebbe fatto mai, ma si sa, il business è il business).
Ecco perciò uscire dopo pochi mesi "Se stasera sono qui", brano registrato da Tenco con il solo accompagnamento di un pianoforte, al quale vennero aggiunti un'improbabile orchestra e un coro, con arrangiamenti assolutamente non in "stile-Tenco".
La canzone venne poi registrata anche da Wilma Goich come tributo al cantautore e diventò il gran tormentone dell'estate 1967.
Così Mogol ricorda il retroscena che portò alla registrazione di quella canzone, nel suo libro "Mogol, umanamente uomo" (Sperling & Kupfer editori, 1999):
"[...] per convincerlo a cantare, una volta, ho dovuto quasi litigare. L'ho portato in una sala di incisione perchè volevo che registrasse 'Se stasera sono qui', una canzone che avevamo scritto insieme.
Credo che Tenco abbia lavorato solo con me, come autore, ma non la voleva cantare in quanto riteneva la sua voce poco adatta. Avevo proposto a Luigi: -Ti offro il pranzo però, prima di andare a mangiare, mi fai un regalo e canti 'Se stasera sono qui'.
E lui la cantò al pianoforte, da solo, insieme a un'altra canzone, 'Serenella' di Donida. Mi fece come regalo queste due canzoni. Poi mi dimenticai del disco che finì nella discoteca della Ricordi.
E quando lui morì, la casa discografica fece mettere sotto a quella incisione, fatta solo al pianoforte, una intera orchestra e uscì 'Se stasera sono qui' che altrimenti non sarebbe stata mai pubblicata.
Questo perchè lui amava la canzone ma non si riteneva adatto a cantarla: per fortuna io non ero dello stesso avviso!".
LE CANZONI
Di tutt'altro tenore il tributo sincero e commosso dell'amico Fabrizio De Andrè, che scrisse nello stesso anno la canzone "Preghiera in gennaio":
Signori benpensanti spero non vi dispiaccia
se in cielo in mezzo ai Santi Dio fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza preferirono la morte
[...]
Quella di Fabrizio De Andrè fu la prima di una lunga serie di canzoni dedicate a Luigi. L'elenco completo comprende, in ordine cronologico:
- Fabrizio De Andrè: "Preghiera in gennaio" (De Andrè) - pubblicata nell'album "Volume 1", Belldisc, 1967. Ispirata ad una poesia di Francis Jammes.
- Fabio Trincale: "Ballata di Sanremo" (Trincale) - Fonola, 1967.
- Le pecore nere: "Ricordo un ragazzo" (Morina, D'Ercole, Melfa) - Rca, 1967.
- Aguaviva: "Ciao amico, ciao" (Minellono, Remigi) - Carosello, 1972. Presentata in concorso al Festival di Sanremo 1972, eliminata al primo turno (sempre il solito destino).
- Francesco De Gregori: "Festival" (De Gregori) - pubblicata nell'album "Buffalo Bill", Rca, 1976.
- Herbert Pagani: "Da niente a niente" (Pagani, Limentani, Peyrac) - pubblicata nell'album "Palcoscenico", Rca, 1976. Cover (con testo riscritto da Pagani e Limentani) di "So far away from L.A." del cantautore francese Nicolas Peyrac (che però non commemorava Tenco, bensì la sfortunata attrice americana Sharon Tate).
- Ombretta Colli: "Luigi e gli americani" (Gaber, Colli) - Fonit Cetra, 1984.
- Francesco De Gregori: "Ciao ciao" (De Gregori) - pubblicata nell'album "Scacchi e tarocchi", Rca, 1985.
- I Baraonna: "Lontano nel tempo" (Giordano, Caporale) - pubblicata nell'album "Tenco interpretato dai Baraonna - Lontano nel tempo", Rossodisera, 1997.
- Paolo Montevecchi: "Su questo palco" (Montevecchi) - Zumpappà, 1999. Iscritta al Festival di Sanremo del 2000 (tra le Nuove Proposte), la commissione selezionatrice non l'ha ammessa alla manifestazione (confermando la tradizione negativa).
- Tosca: "Ciao Luigi" (Marra, Formentini), Alabianca, 2002.
I CLUB
Non soltanto con le canzoni viene ricordato Tenco. Sull'onda della commozione suscitata dalla triste morte del cantautore, il 1° maggio 1967 venne fondato il primo club dedicato a Luigi Tenco, quello di Venezia presieduto da Ornella Benedetti. A questa iniziativa fece seguito la fondazione, nel 1972, del Club Tenco di Sanremo, diretto per un quarto di secolo dal compianto Amilcare Rambaldi.
Quest'ultimo club dal 1974 organizza tutti gli anni la ormai celebre "Rassegna della canzone d'autore" al Teatro Ariston di Sanremo. Durante le 3 serate della Rassegna, vengono consegnate le "Targhe Tenco" ai migliori cantautori italiani e stranieri.
Nel 1992, ai due club sopra menzionati si è aggiunta l'Associazione culturale "Luigi Tenco" - Ricaldone, con sede nella città che diede i natali a Luigi, che organizza ogni anno nel mese di luglio "L'isola in collina - omaggio a Luigi Tenco", una manifestazione che per due serate vede alternanrsi sul palco cantautori affermati ed esordienti.
VIE & PIAZZE CITTADINE
Sempre a Ricaldone, abbiamo la prima piazza dedicata a Luigi Tenco (vedi la foto).
Al contrario, una nostra visitatrice ci ha informato che il teatro della cittadina, che nell'ottobre 1973 era stato intitolato a Luigi Tenco nel corso di una seguitissima cerimonia pubblica, oggi invece si chiama "Teatro Umberto I". Se qualcuno di Ricaldone volesse confermare (o smentire) questa affermazione, gliene saremmo grati.
Oltre a Ricaldone, altre città d'Italia hanno dedicato le proprie strade a Tenco. Roma, dove Tenco visse gli ultimi mesi della sua vita, gli ha intitolato una via: Largo Luigi Tenco, nella periferia Nord della città, ai Colli della Serpentara (vedete la piantina).
In Sicilia, il Comune di Castelbuono (prov. di Palermo) ha fatto altrettanto nel 1997, con "Via Luigi Tenco": in quell'occasione, nella cittadina venne organizzata la manifestazione "Omaggio a Luigi Tenco", con concerti di cantautori genovesi (Cristiano De Andrè, Bruno Lauzi, Francesco Baccini).
LIBRI & PUBBLICAZIONI VARIE
Le prime pubblicazioni in assoluto su Luigi Tenco furono gli ormai storici "numeri unici" del Club Tenco di Venezia, tra la fine degli anni '60 e i primi anni '70, conservati gelosamente ancora oggi da un gruppo appassionato di collezionisti.
Ma si dovette attendere il 1976 per vedere in libreria il primo volume sul cantautore. Ecco la scaletta in ordine cronologico (soltanto gli ultimi quattro titoli sono reperibili in commercio):
- Mario Luzzatto Fegiz: "Morte di un cantautore", Gammalibri, 1976.
- Aldo Fegatelli Colonna: "Luigi Tenco", Lato Side, 1982.
- Aldo Fegatelli Colonna: "Luigi Tenco", Muzzio, 1987.
- Roy Grassi: "Luigi Tenco, è stato davvero un suicidio?", Graphos, 1992.
- Renzo Parodi: "Luigi Tenco", Tormena, 1997.
- Aldo Fegatelli Colonna: "Luigi Tenco, vita breve e morte di un genio musicale", Mondandori, 2002.
- Enrico De Angelis: "Io sono uno: canzoni e racconti", Baldini & Castoldi, 2002 (con videocassetta allegata).
- Nedo Gonzales & Mario Dentone: "Luigi Tenco - Trentacinque anni da quel Sanremo", Bastogi, 2003.
Per maggiori detagli, si veda la bibliografia.
FILM, DOCUMENTARI, TEATRO, TV
Già nel 1977, la Rai decise di dedicare a Luigi Tenco un telefilm (oggi diremmo fiction), intitolato "Vedrai che cambierà", realizzato da Paolo Poeti, Giancarlo Governi e Leoncarlo Settimelli. Quel lavoro venne aspramente contestato da Valentino Tenco, come potete leggere qui.
Tredici anni più tardi, la Rai replicò il suo interesse dedicando a Luigi l'ultima puntata della trasmissione di Corrado Augias "Telefono Giallo", andata in onda su Rai 3 il 20 febbraio 1990, alla quale parteciparono il fratello Valentino Tenco e decine di amici e colleghi di lavoro del cantautore.
Nel 1997, in occasione del trentesimo anniversario della morte, veniva rappresentata al Teatro dell'Ateneo di Genova una piece teatrale dedicata al cantautore, scritta da Mario Dentone e intitolata "Una prigione di vetro".
Il 30 settembre 2001, nuovamente la Rai ha dedicato al cantautore una puntata di "Ritratti", una serie di documentari televisivi creati da Giancarlo Governi e Leoncarlo Settimelli.
Il 2 dicembre 2001 un altro testo teatrale, intitolato "Un giorno dopo l'altro - Appunti sulla vita di Luigi Tenco", scritto da Francesco Gravino ed Edgardo Caputo, è andato in scena al Teatro Comunale "Giuseppe Verdi" di San Severo (Foggia). Lo spettacolo è stato poi replicato il 9 novembre 2002.
Il 28 febbraio 2003, la trasmissione di Rai 3 "Enigma" è stata dedicata alla misterosa morte di Luigi Tenco. Ospiti in studio, tra gli altri, i giornalisti Aldo Fegatelli Colonna, Marco Buttazzi e Andrea Pomati che da anni indagano sul giallo di Sanremo.
Infine, è in preparazione un film su Luigi Tenco, prodotto dalla Movie Factory di Roma. Il titolo provvisorio è "Quello che vedo", come ha dichiarato il regista Pier Paolo Prigione.
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