RITRATTO A COLORI DI LUIGI TENCO INTERVISTA A DANIELE PIOMBI

Questa intervista, concessa da Luigi Tenco e Dalida, fu raccolta da Daniele Piombi durante le prove del Festival di Sanremo 1967, quindi trasmessa da Radio Montecarlo.
In questa occasione, Luigi descrive la canzone che avrebbe cantato di lì a qualche ora, dicendosi pure certo di vincere il Festival. Purtroppo, come sappiamo bene, non andò a finire così.
Si noti, infine, che una parte di questa intervista venne pubblicata in uno dei famosi "numeri unici" del Club Tenco di Venezia, ma accreditata erroneamente ad Herbert Pagani. Per la correzione di questo equivoco ringraziamo Aldo Fegatelli Colonna, che ci ha fatto pervenire questo testo:


- Dalida e Luigi Tenco. Luigi Tenco e Dalida. Come avete trovato l'atmosfera di Sanremo, quest'anno?
- (DALIDA): Beh io... per me è la prima volta che vengo qui a Sanremo, dunque non posso far paragone con gli altri festival.

- Certo. Per Dalida si tratta di un debutto a Sanremo, no?
- (DALIDA): Sono una debuttante di Sanremo.

- Una debuttante. Dopo tanti anni gloriosissimi di carriera, Dalida debutta a Sanremo. Di che canzone si tratta, Tenco?
- (TENCO): Si tratta di una canzone che... con la quale vorrei cercare di tracciare una nuova linea per questa che è la canzone italiana. Cioè, pur sfruttando i suoni e quelle che possono essere le innovazioni tecniche che si sono provate in tutto il mondo, però inserire in queste canzoni qualche cosa di tipico, di folcloristico, italiano.

- Allora c'è del folclore italiano, tipico nazionale?
- (TENCO): Sì, sì, in questa canzone sì.

- Ed è una canzone che tu ritieni sia adatta ai giovani?
- (TENCO): Beh, io penso che i giovani, come tutti gli altri, siano adatti alle belle canzoni, insomma. Se questa canzone verrà giudicata una bella canzone, io l'ho già giudicata tale, sennò non l'avrei portata qui.

- Luigi Tenco è considerato di solito dalla critica, dall'ambiente ufficiale della musica leggera, un cantautore un po' diverso, un po' difficile magari da affrontare, da potere giudicare.
- (TENCO): Perché sono un cantautore difficile?

- Perché sei sempre stato alla ricerca di qualcosa di originale, spesso anticommerciale e volutamente antitradizionale. E probabilmente questa canzone determinerà un certo interesse proprio per la sua anticonvenzionalità: possiamo dirlo questo, no?
- (TENCO): Non lo so questo, perché appunto ti dicevo questa linea che io sto cercando cerca proprio di riavvicinare un determinato tipo di testo e un determinato tipo di mentalità a delle linee più semplici, più accessibili, soprattutto più... più in comune con il pubblico.

- Ma c'è un messaggio in questa canzone?
- (TENCO) Sì, c'è un messaggio, che però è detto con un linguaggio non mio...

- ... diverso dal solito?
- (TENCO): ... ma del pubblico.

- ... del pubblico. Vorrei una tua opinione sull'interpretazione che di questa canzone darà Dalida.
- (TENCO): È senz'altro la migliore interpretazione che si potesse dare di questa canzone.

- Tu speri in un'affermazione, in un'entrata in finale o in una vittoria...
- (TENCO): Io spero in una vittoria.

- Una vittoria a Sanremo?
- (TENCO): Sì.

- Allora diciamo che il pronostico di Luigi Tenco per questo XVII° festival della canzone italiana è a favore di Luigi Tenco.
- (TENCO): È a favore di Dalida, quindi indirettamente a favore di Luigi Tenco.

- Sempre forte, sempre simpatico. Volete dedicare ai nostri ascoltatori la vostra canzone?
- (TENCO): Con molto piacere!

- Bene. La canzone ha come titolo?
- (DALIDA): Ciao amore.

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